Intelligenza umana o artificiale. Chi vince?
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Chat GPT e Gemini ci capiscono? Oppure no? Un sondaggio di YouGov commissionato dall’Economist ha rilevato che una persona su quattro ha già provato a usare una delle due come terapista. Le AI generative, quelle che in gergo tecnico vengono chiamate LLM, sono percepite come umane e amiche, ma ciò non corrisponde a una vera capacità di comprenderci. La macchina, in altre parole, non sa cosa dice e come mai.
La scienza, nel frattempo, ha spiegato qualcosa in più. Dopo decenni di studio del cervello, grazie ai progressi della fisica quantistica combinata con la neurodinamica e biologia, la Scienza è in grado di dire qualcosa di più che venti anni fa e di farci intuire qualche aspetto fondamentale del meccanismo alla base della conoscenza umana. Le scoperte sono sorprendenti e in qualche modo inaspettate. Per esempio sul legame tra noi e il mondo circostante o gli altri. O sul processo cognitivo in sè.
In cosa differisce l'intelligenza artificiale da quella del nostro cervello? Ad esempio, andando a vedere dove sbaglia la macchina e dove sbaglia l'uomo, si scoprono meccanismi diametralmente opposti. Cosi come nello studio della creatività e del processo intuitivo. Sarà difficile, almeno nel breve termine, per la macchina replicare alcuni processi cognitivi alla base della creazione di nuovo sapere.
Proviamo a parlare con il Professor Giuseppe Vitiello, autore del libro sull'argomento Il Gatto di Freeman-La bellezza felina dei frattali.
Modera: Nadia Fabrizio.
Ospite:
Giuseppe Vitiello. Professore onorario di Fisica all'Università di Salerno, specializzato alla frontiera tra tra fisica delle particelle elementari, biologia e cervello. Autore di oltre 300 articoli e numerosi libri, ha collaborato nella sua vita con J.Freeman e Luc Montagnier. Autore del libro il Gatto di Freeman-La bellezza felina dei frattali, edito da Mondadori nel 2024.
