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Il M5S come franchising. Analisi di una struttura antidemocratica.

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Antonio Caracciolo da S.
Il M5S come franchising. Analisi di una struttura antidemocratica.

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Il termine franchising - una cosa come McDonald - per descrivere la natura del M5s mi è stato indicato da un amico, iscritto al m5s e conoscitore dei cerchi magici. Lo stesso termine e concetto mi è tornato alla mente assistendo su YouTube alla diretta di una sedicente Assemblea Romana di attivisti 5s, proposta come riunione di coordinamento dei mu che da anni operano in regime di “diaspora". Per chi ha esperienza di riunioni 5s sa che vi è un modello costante, quasi un Mcdonald: gli adepti vengono costretti a una auto-presentazione che per con in tempo è diventato uno spettacolo penoso. Chiedere a una persona di parlare di sé in pubblico, davanti ad altri, significa per un verso indurlo al peccato, alla tentazione della vanità, e per un altro ad una sorta di psicoterapia di gruppo, alla quale partecipai uno volta dopo reiterato invito. La prima volta era gratis, la seconda volta avrei dovuto pagare... Vi lascio immaginare la mia reazione e la risposta a chi mi aveva invitato. Eppure, è questa la procedura di ingresso nel M5s. Vi è poi una rigida scaletta di punti all'ordine del giorno e guai a chi sgarra: viene rimbeccato e mortificato. Se uno a qualche idea nuova o riflessione da svolgere, non trova spazio. Magari viene pure deriso e trattato con sufficienza. È una organizzazione funzionale ad impedire il sorgere di un dibattito spontaneo e lo sviluppo di una cultura politica autonoma al di fuori dei famosi principi e delle regole che non esistono, essendo quanto mai elastiche e a discrezione degli Uffici della Casaleggio, dove sono nate le Cinque Stelle. Mi sembra di ricordare che da qualcuno dei primissimi espulsi erano state fatte domande proprio sulla nascita, la redazione e il confezionamento dei famosi principi, valori, regole che poi vengono ripetuti in franchising come un mantra.

La stessa sensazione si ricava, o almeno io ricavo, dall'ascolta dal video you tube stoltamente messo in rete dall'organizzazione romana di una sedicente riunione 5s, clamorosamente smentita e sconfessa da un ps di Beppe Grillo: non avete niente a che fare con il m5s. Smentita pienamente accolta dagli organizzatori che si sono premurati di far pervenire agli invitati che la riunione non aveva il Logo del M5s. Al che un attivista o iscritto poteva facilmente obiettare: e allora? Perché mi chiami? In quale veste? per fare cosa?

Altro equivoco, piuttosto divertente. Gli Amici di Napoli e di altre città, che da mese hanno creato un movimento per l'indizione di un’Assemblea Nazionale degli Iscritti al M5s, erano caduti nell'equivoco di credere che l'assemblea romana nascesse come espressione della loro stessa esigenza. Niente di più erroneo e antitetico! Anzi, gli organizzatori romani, espliciti destinatari del ps di sconfessione e delegittimazione, hanno tentato di levarselo di dosso e di gettarne l'onta su quanti da mesi chiedono la convocazione di un'assemblea nazionale dove si discuta di temi politici fondamentali per la struttura del m5s e fondativi di una linea politica congressuale. Io stesso - ne ho già parlato in "Roma Libera in Movimento" - mi sono trovato espulso (o momentaneamente “sospeso") dal vecchio MU dei grillini romani dove ero iscritto dal 2008, per la grave colpa di aver chiesto chiarimenti in un mu nel quale non intervenivo da almeno 4 anni. Un MU (come questo) appartiene giuridicamente e organizzativamente a chi lo acquista e ne paga il canone semestrale. Quindi il proprietario decide lui chi espellere e chi no... Ogni reclamo dei membri è inutile oltre che patetico.

...Tuttavia, appartenendo la piattaforma mu a una multinazionale con sede in New York, ognuno che ritenga di essere stato ingiustamente espulso può acquistare e gestire un suo proprio MU: chi qui scrive, espulso senza ragione da una di questi MU, ricevette subito dopo nello scorso mese di agosto un'offerta scontata al 50 % per acquistare un MU ed esserne lui il gestore. Approfittai dell'occasione... Ma perché racconto questo? Perché un sospetto attraversa da qualche tempo la mia mente.

La tanto decantata piattaforma Rousseau appartiene a un singolo proprietario, credo al Divino Figluolo. Da tempo è inoltre in corso una svalutazione e sconfessione dei MU, che ripeto ognuno può acquistare e gestire direttamente pagando un canone semestrale. Ciò significa anche poter avere una certa autonomia. Se tutto ciò che oggi fanno i MU come struttura aggregativa, passa alla piattaforma Rousseau il controllo privatistico degli iscritti al M5s diventa assoluto! Chiaro? Quello che viene presentato addirittura come una forma di democrazia diretta e porta il nome di Rousseau, è invece quanto di più antidemocratico ci possa essere e dovrebbe avere il nome di Orwell, non del povero Rousseau che si sta rivoltando nella tomba.

Ma attenzione! Non sono ancora giunto al punto di questa bozza di discussione che è proposta come tema di un incontro. Se si va a vedere il video della assemblea romana, addirittura pubblicizzata dai media come una sorta di rivolta dei grillini romani, si vede che quelli lì che sono sfilati come grilli parlanti non avevano proprio nessuna voglia di rivoltarsi. Il “servilismo” di cui hanno dato prova è di un abisso più profondo della storica “cupidigia di servilismo” di cui parlava Vittorio Emanuele Orlando a proposito della rapida stipula del trattato di pace sui ancora oggi siamo sottoposti.

Il video stesso (per questo ho detto che è stolto) rivela la gravità di una censura che è supinamente e servilmente accettata, laddove avrebbe dovuto essere respinta come lesiva della dignità umana. Le relazione consistevano nella lettura di un testo "precedentemente" consegnato agli organizzatori della Assemblea romana. Chi leggeva NON poteva discostarsi dal testo consegnato. Ed è successo - ridete! ridete! - che una relatrice ha pensato di discostarsi un poco, forse non resistendo alla vanità di rilevare i contatti avuti e le alte e nobili frequentazioni (ricevuti da parlamentari, da pezzi grossi...). È stato subito redarguita per la "personalizzazione” che non c'era nel testo consegnato! ah ah ah! Quindi, non un moto di libertà repressa, ma un atto di vanità che non si è riuscito a contenere. E non è stato il solo caso di volontario servilismo.

L’Assemblea è stata del tutto inutile (e per questo "noiosa") per quanto riguarda i contenuti, perché ogni relazione non faceva che riportare il funzionamento dei singoli “tavolo di lavoro” che hanno una struttura a tutti eguale e comune, come se tutti i singoli utenti di un bancomat dovesse descrivere il funzionamento di ogni singola loro operazione. Alcune di queste relatrici hanno però tenuto a precisare che nei tavoli di lavori vi sono delle “linee guida" dalle quali non è dato discostarsi, pena l'espulsione dal tavolo. E ne so qualcosa per la mia passato espulsione dal Tavolo Cultura, dove la relatrice intervenuta ha tenuto a precisare che per far parte di un tavolo - del Tavolo Cultura - non è per nulla necessario avere delle specifiche "competenze”. Le “competenze” si acquisiscono dal Tavolo stesso, partecipando al tavolo... Da sbellicarsi! Immaginate un medico che acquisisce le sue "competenze” partecipando a un Tavolo di Lavoro Medicina. Da aggiungere ad integrazione della cronaca a distanza dell'evento: dopo le relazioni, lette e controllate, nel modo che si è detto, erano in programma interventi dal pubblico su iscrizione: non si sono tenute! Per motivi loro che non tocca a noi indagare! Per cui all'amico che insisteva io ci andasse perché avrei potuto parlare nei minuti concessi a chi chiedeva di intervenire, rispondo: ma lo vedi che neppure sarebbe stato possibile? Io aspettavo di sentire su You Tube il tuo di "libero" intervento! E manco te hanno lasciato parlare. Meno male non sono venuto, fidandomi del mio intuito e delle prime avvisaglie di ciò che sarebbe stato. Non vi dico come - in privato . starò a sfottere il mio amico, di cui non vi faccio il nome.

Sei o sette mesi addietro, partecipai a una riunione generale dei tavoli di lavoro, dove fu detto che questi non avevano nessuna veste giuridica davanti all'Amministrazione capitolina, composta da impiegati, funzionari, tecnici di professione, e neppure funzionale-operativa. Infatti, non è pensabile che vengano licenziati tutti gli impiegati comunali, per essere sostituiti dagli iscritti ai Tavoli di Lavoro, o dagli Spazzatour propagandistici della campagna elettorale, dove attivisti si improvvisavano per qualche ora netturbino e sopperivano alle insufficienze del servizio di nettezza urbana (AMA).

E dunque? Salvo qualche eccezione, o che tale si ritiene, i tavoli di lavoro si rivelano per loro stessa ammissione strutture di supporto propagandistico (Hasbara) all'Amministrazione Cinque Stelle finalmente giunta al governo cittadino, ma in pochi mesi sommersa da una crescente impopolarità. Mentre con le passate amministrazione gli Infopoint degli attivisti 5s avevano lo scopo di parlar male della Giunta in carica, ora si rovesciano le funzioni ed il compito diventa quello di parlar bene di una amministrazione che già precipita in una impopolarità mai vista in passato.

Tutte invenzioni? Campagna di stampa diffamatoria? Una macchina del fango contro la povera Virginia? È questo che dice il Blog delle Stelle che ha diffuso sulla rete un “Cara Virginia ti scrivo” a firma dello stesso Beppe Grillo, al quale ho prontamente io risposto con un "Caro Beppe ti scrivo” cher riporto di seguito, che ho già messo nei social network e che per scrupolo manderò alle testare giornalistiche, ormai a sostegno di un governo 5s, contrariamente a ciò che il Blog delle Stelle vuol far credere:

CARO BEPPE TI SCRIVO… - Il titolo è simmetrico al tuo “Cara Virginia ti scrivo”, di caratteri 3.539... al link: http://www.beppegrillo.it/2017/02/cara_virginia_ti_scrivo.html - Molto avrei da dirti, ma devo riuscirci entro i 3.539 caratteri del tuo “Cara Virginia”, per la cui mancata elezione avevi minacciato di darti alle fiamme: penso che tu debba onorare quell’impegno per la ragione opposta: l’avvenuta elezione della tua protetta, alla quale attribuisci il merito di aver riconosciuto i “propri errori”. Facile... Qui si tratta di “colpe” politiche... di “errori” politici, che comportano una sanzione politica. Ma tu, Beppe, di “errori” ne fai? Ed hai il coraggio e l’umiltà di riconoscerli? Di rendermi pubbliche scuse e risarcimento per quello che mi hai fatto e per cui ho dovuto querelarti? I giudici con loro Ordinanze ci hanno dato ragione ed hanno detto che nel m5s non vi è democrazia interna... La toppa che ci hai messo è peggiore del buco! Più volte ti sei attribuito il merito di avere impedito con la “fondazione” del m5s il sorgere in Italia di ben più radicali movimenti di protesta contro il “Sistema”... Qualche Portavoce dice addirittura che il m5s non è antisistema. In pratica, ti vanti di avere impedito la rivoluzione in Italia. Se questo è un merito… Qui non si tratta di polizze! Qui si tratta di “bugie” che hanno compromesso l’esito delle primarie ed hanno costretto l’elettorato romano a un atto di fede politica, ad una scommessa, anziché a una meditata scelta di persone per la loro acclarata competenza e “onestà” e sulla base di programmi e squadre di lavoro presentate per tempo alla pubblica opinione e al dibattito politico. Già, la stampa, le “bufale”…. Azz! Ma quando ad esse hai attinto contro di noi, dicendo che siamo “sporchi dentro” ed altro ancora, allora ti stavano bene la stampa e le sue “bufale”? Ma le tue proprie “bufale” chi le può giudicare? Ad una di queste “bufale” si è dato per nome Rousseau! A chi appartiene? Chi controlla i suoi dati? Con quali garanzie per gli incauti che ne fanno uso? Lancio a te e a Virginia questa pubblica sfida: tutti noi tre cattolici battezzati - suppongo -, potremmo recarci da un Confessore per far da lui valutare lo “sporco dentro” di ognuno di noi… Spero che almeno al Confessore si dica il vero anziché altre “bugie” o “bufale”. La Verità? Sei tu: la Via, la Vita, la Verità? No, Beppe, non credo nella tua “divinità” e neppure nel tuo “carisma”. Devi smetterla una buona volta di fare spettacolo e incominciare a misurarti politicamente in dibattiti congressuali, come in ogni partito politico ex art. 49 di quella costituzione, che il Dibba è andato in giro con la moto a propagandare per l’Italia... Non so chi abbia scritto il testo della tua lettera, ma anche questo è il punto: non possiamo continuare a dipendere dalla Comunicazione… La politica è una cosa seria. Tu ne hai fatto roba da ridere. Occorre cambiare registro! Idee? Ne hai? E quali sarebbero? Possiamo discuterne in una Assemblea Nazionale degli Iscritti? Il Sistema non ha paura di… “noi”, perché il tuo “noi” è il sistema stesso che è stato puntellato anziché abbattuto. Che resti o non resti Virginia fino alla fine del mandato, a me interessa poco: la frittata è ormai fatta. Tientela ben stretta! Magari, nei quattro anni che restano, forse, avrà riempito le buche dentro una delle quali tu stesso sei caduto, o magari avrà risolto il problema della derattizzazione con un vasto programma di adozioni di ratti in casa… I Romani si aspettavano di più!

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Mi avvio alla conclusione di questa lunga bozza, riassumendo e sintetizzando la tesi che si vuol sostenere e proporre alla discussione:

  • le forme organizzative del m5s, la rete di comando costituitasi, hanno natura antidemocratica ovvero sono pericolose per la conservazione di quei contenuti di democrazia che sono ancora presenti nella costituzione vigente. Un'aggravante in più: nel m5s non si pensa, è vietato pensare, si viene resi incapaci di pensare autonomamente, se qualcuno osa pensare ed assumere iniziative autonome viene prontamente espulso sulla base di un Regolamento che è stato dichiarato illegittimo in Tribunale e che viene riproposto in una forma ancora più illegittima della precedente, per avere mano libera sugli iscritti, manipolabili e asservibili con consenso della vittima offesa dal reato.

NB - Da qui a un mese questo bozza potrà avere tutte le modifiche che mi parrà opportuno fare. Trascorso un mese, il soft non consente più modifica alcuna. Per cui il testo potrà essere da me modificato, non solo per la correzione degli errori, ma anche a seguito di ogni eventuale reazione, che mi servirà a modificare il testo in ogni modo desiderato.

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