La Pianificazione del turismo(anche e soprattutto in ottica europea)


Details
E' una mia vecchia idea da studente di architettura: avendo studiato queste problematiche connesse alla urbanistica e restauro-conservazione territoriale-ambientale sono ben conscio delle potenzialità del territorio(di qualsiasi territorio, che non ho mai considerato diviso. La ricerca di una sinergica realizzazione di pianificazione inter-comprensoriale tra i comuni, mi ha portato a intravvedere una localizzazione uniforme(la dove possibile) e puntuale che si potrebbe avere sul territorio e che potesse comprendere un unico bacino di utenza gestito in comune tra i comuni con organo formato da consiglieri/assessori (urbanistica-opere pubbliche-cultura-scuola-ambiente) e sindaci, nell'affrontare congiuntamente il tema del turismo. Che, se svincolato da logiche restrittive di mercato politico "comunale", potrebbe portare ad un uso "contiguo" e razionale del territorio", senza perdere quella "continuità" così come oggi è ravvisabile dai vari piani regolatori presi singolarmente. In effetti: Mare, Pianura, Montagna, Archeologia, potrebbero offrire un offerta sicuramente più alta di servizi turistici visti in una logica intercomprensoriale. Quello che vedrete sotto è un mio studio proposto 4/5 mesi or sono ed in fase di implementazione su latri meetup oltre che sul blog
http://photos1.meetupstatic.com/photos/event/c/a/9/6/600_314211862.jpeg
PROPOSTA PER UNA NUOVA PIANIFICAZIONE STRUTTURALE DEL TURISMO
[di Natale Capodiferro] Il turismo come oggi lo osserviamo trattato è sempre visto più come un fattore entro il settore economico/commerciale/industriale che come, invece, un campo a se stante interessante specificatamente ed unicamente “il Turismo”. La Proposta Strutturale deve invece derivare da parametri che tengono conto del territorio, dei beni di quel territorio e della logistica(accuratamente da scelte urbanistiche-archeologiche-ambientali), quest'ultima la parte dolosamente mancante nella programmazione attuale, così come, nella parte strettamente economica, la mancanza di importanza data al Tourism Incoming(ovvero l’offerta di quel territorio anche e soprattutto dell’indotto come si avrà modo di spiegare). Ciò per stimolare i comuni ad un turismo oltre che responsabile(che porta a stili di vita ed economie locali sostenibili), anche sociale, etico, culturale, sostenibile, e che si produca per effetto diretto sul territorio dopo un’adeguata programmazione urbanistica(così come per l’agricoltura non esistono piani del turismo se non in subordine e in funzione delle necessità delle richieste private; sintesi: non programmazione strutturale a monte ma macchie di leopardo in funzione delle richieste). Come non è possibile progettare un P.R.G. senza l’adeguata sostenibilità degli abitat umani e non, così il Turismo deve essere in equilibrio con gli altri fattori che regolano lo sviluppo di una città, che deve essere più vicino alla logica delle Transitions Towns.
[Mauro Rizzo] Il Turismo come Valorizzazione del Territorio produce per effetto la richiesta di una ridefinizione “strategica” come asset principale nell’economia italiana del loro assetto strategico. E un ruolo importante debbono giocare le produzioni (locali/nazionali) culturali, l’arte, le performing arts, l’offerta turistica in genere, [ Natale Capodiferro] i musei ed ecomusei e l’agricoltura/pesca e tutto ciò che riguarda l’alimentazione. Il settore del turismo rappresenta il 10% del PIL nazionale e, nella logica, dovrebbe assumere, al momento, almeno un valore ponderale del 20% ed è per ciò che tale proposta vuole dirigersi in senso strutturale anche per connaturare il turismo ad un Turismo sostenibile. [Mauro Rizzo] E quindi dello sviluppo di un territorio nel suo complesso, dove insistono aree industriali, commerciali, artigianali e agricole; infrastrutture logistiche di supporto (viabilità, ricezione, reti virtuali e informatiche) che entrano clinicamente in criticità proprio perché non è studiata una sinergia pianificativa. Territori visti non solo come stringate porzioni o aree geografiche cartograficizzate, ma spazi antropizzati ricchi di sedimentazioni storiche, culturali, bellezze naturali, che esprimono valori, [Natale Capodiferro] così, come da non dimenticare, nelle aree protette la flora e la fauna devono ridivenire un’attrattiva turistica da recuperare e consolidare invece che viste nella, semplice e solita, dimensione “protezionistica”.
È chiaro allora che oggi una pianificazione o piano di sviluppo turistico deve contenere una serie di asset accompagnati da un piano di marketing territoriale.
Gli asset principali sono: 1) BENI TERRITORIALI; 2) TESSUTO/STRUTTURA URBANA; 3) LA LOGISTICA; 4) PIANO DI MARKETING.
Partendo proprio da quest’ultimo , Piano di Marketing, che controlla proprio gli indicatori degli altri asset, possiamo pensare che il controllo degli elementi che costituiscono il turismo avvenga prioritariamente attraverso:
A) Analisi e prognosi-diagnosi di tutte le realtà turistiche presenti sui territori.
Ad iniziare dalla verifica dell’offerta(qualità dei territori), a quella della domanda(qualità delle richieste per quello specifico territorio), a quella della concorrenza(più squisitamente economica che fattoriale) e delle tendenze(in base alle situazioni socio-culturali), infine a quella del welfare(importante perché porta in primo piano anche l’offerta “umana-culturale” del territorio pronta a impegnarsi: non sarebbe possibile creare turismo se non si avessero dipendenti qualificati a tutti i livelli per coprire il lavoro). Non ultimi, il valore che la Scuola deve avere nella formazione di individui “coscienti” dei valori dei territori e il sistema informativo-trasmissivo-pubblicitario a cui può fungere il privato e pubblico. L’interfaccia relazionale tra questi dati e i risultati che si ottengono da tali analisi consentirà di identificare, nelle loro qualità migliori, i territori, i loro punti di forza e le loro carenze: da ciò la progettazione di una pianificazione che permetta di determinare le qualità per cui si fa turismo, le opportunità, variabili a secondo del territorio, e gli eventuali i rischi legati ad un eventuale sviluppo turistico. Importante a questo punto sarà stabilire, nella diagnosi, una o più strategie di scelta che siano in grado, a partire da ”posizioni dominanti di alcune rispetto ad altre”, di sostenere progetti a medio e lungo termine, nell’area piccola o in un area più grande di territorio.
B) Rilettura e riprogettazione del sistema dell’offerta.
Dall’analisi, studio e rilettura degli elementi che compongono l’offerta turistica attuale e quella potenzialmente attuabile si debbono individuare i “punti forza del territorio” che possono essere materiali, fisici e anche astratti come la storia e la cultura. All’individuazione deve far seguito, attraverso il contributo dell’economia e l’artigianato, l’adeguamento dei prodotti, già esistenti, alle nuove richieste, sia la creazione di nuovi, sempre con le risorse del territorio, aumentando così la capacità di quelli prodotti. A ciò andrà aggiunto quella capacità che avrà quel territorio, nel suo studiarsi e mutarsi nel tempo, di creare indotti secondo la propria vocazionalità: un turista ha bisogno, dopo l’”oggetto specifico del turismo per cui è venuto”, di mangiare/bere, pernottare, soggiornare, muoversi, di strutture/sistemi che consentano, cioè, di accompagnare il turista durante tutta la sua giornata e non lasciarlo mai solo-un po come succede nell’organizzazione emiliana, per intenderci, servizi e strutture a sostegno dell’attività principale.
C) Valorizzazione della “Qualità” della destinazione turistica
Come si dichiarava prima il “sistema qualità” dovrà essere al primo posto nella definizione dell’offerta della destinazione turistica, per cui dovranno essere affrontate ed identificate le principali azioni e strumenti a supporto della stessa: 1_ concetto di qualità del/nel turismo, rendere le qualità del territorio la qualità che deve ricercare il turista; 2_ processare la qualità di destinazione turistica, come si raggiunge, in che modo, le strutture ed i sistemi; 3_ pianificazione o programmazione “a tavolino” previo modelli o strumenti operativi che possono risultare utili al fine di un piano di qualità turistica.
D) Informazione, comunicazione e promozione-valutazione turistica
La strategia informatica-comunicativa-pubblicitaria deve avvalersi di tutti i media ad iniziare dal web, dove approfondimenti più specifici e metodi strategia comunicativa e di marketing dovranno, quasi, “far vivere” quei territori come realtà che, argomentandosi con le loro qualità potranno essere i primi strumenti a disposizione di un territorio per promuoversi. Quindi dovranno prevedersi: 1_ la costruzione dell’immagine di quel dato territorio; 2_ un piano di informazione-comunicazione-pubblicità delle qualità peculiari e della destinazione turistica di quel particolare territorio; 3_ le strategie e mezzi per via dei quali trasmettiamo l’informazione; 4_ la gestione della comunicazione integrata rendendo uniforme ogni forma di comunicazione aziendale grazie all'integrazione di tutti gli strumenti a disposizione. All’interno della comunicazione debbono essere comprese sia le forme di promozione che di scambio di informazioni tra gli operatori, interni od esterni all'ente/azienda. La cui capacità dovrà essere di rendere unico il dato e mettere insieme ed armonizzare(indirizzare) i messaggi in funzione dei destinatari, differenziandoli ma tutelando la propria specificità. Ciò in effetti produrrà di converso che gli obiettivi e le strategie consentiranno un’ottimizzazione dell'impiego delle risorse e l'effettiva integrazione tra le varie azioni di comunicazione.
E) I ruoli dei vari soggetti
Il ruolo dell’Istituzione pubblica, il ruolo dei privati e la governante verticale e orizzontale saranno meglio trattati nella variazione degli articoli di legge, in quanto, non poco e male ha inciso nel tempo la variabilità della governante(oggi a metà tra pubblico e privato, tra stato e regioni ed enti privati, a cui è comunque demandato un ruolo importantissimo).
Riguardo il primo asset potremmo definire BENI TERRITORIALI tutti quegli elementi in grado, alle varie scale di rappresentazione, di sviluppare turismo quali: MARE/ARENILI; PIANURA/CAMPAGNA; MONTAGNA/AREE DEMANIALI/AREE PROTETTE.
Ciascuno di questi elementi pur mostrando grande forza attrattiva turistica per le caratteristiche specifiche del nostro paese, mostra anche carenze concomitanti al settore specifico di riferimento. Un esempio, il mare, che pur quasi sempre caratterizzato da bellezza propria naturale si scontra con la stragrande sporcizia/rifiuti di ogni cosa che vi viene accumulata sia dall’urbanizzazione pregressa e precostituita o in precostituendo (e quindi proveniente da terra) sia di quella prodotta dalle imbarcazioni e direttamente dall’uomo con lo scarico volontario di ogni cosa in mare: potremmo allora dire che questo nostro mare è capacitevole di attrazione?
È da questo assunto che deve nascere quella coscienza da completarsi e trasformarsi in cultura della:
- TUTELA DELLE AEREE DI TURISMO dapprima e in prima istanza e, non solo dal punto di vista ambientale-paesaggistico), ma inglobarle e segnalarle sui PTP(Piani Perritoriali Paesistici) o i PTC(piani Territoriali di Coordinamento, che poco vengono usati) al fine di definire PERIMETRAZIONE DELLE AREE DA SALVAGUARDARE AL TURISMO. Che dovranno essere, poi, recepite, sia singolarmente, nei P.R.G., sia a livello di Coordinamento (Piani di Coordinamento tra più Comuni)tra i vari territori per omogenità di aree afferenti.
Ciò potrà avvenire solo partendo da dati( aree e zone da destinare al turismo) territoriali che salendo di scala raggiungano almeno un orizzonte regionale o interregionale, laddove le aree si intersecano.
- VALORIZZAZIONE DELLE AREE DI TURISMO.
La valorizzazione delle aree precipue dovrà avvenire attraverso una normativa che tenga conto del loro valore e qualità del valore, che pure potrà essere differenziato invero, poi successivamente, dalle varie tipologie di turismo che si andranno a perseguire in quel dato luogo/territorio/contesto/elemento.
La Valorizzazione deve procedere per due binari, di pari passo: uno squisitamente legislativo, che continuando la Perimetrazione di cui al numero precedente, preveda le ulteriori azioni a protezione dei vari habitat(tutti) e al loro coesistere nell’evoluzione in un sistema strutturato sia esso tessuto urbano che non. In questo caso sarà possibile utilizzare e compenetrare i descrittori europei, secondo la direttiva Habitat 92/43 CEE, l'impatto-incidenza degli interventi urbanistici(anche se non tutti sono compresi nella citata normativa, ma solo quegli in zona SIC e ZPS), dove alle zone Sic- Siti di Importanza Comunitaria- e Zps( Zone a Protezione Speciale) dovranno essere aggiunti altri INDICATORI che definiremmo di ZONA A VALORIARITA’ TURISTICA e prevederne l’impatto di incidenza. Perché se è vero che tali aree saranno a disposizione del turismo, più propriamente, altrettanto vero è il mantenimento di tutti i sistemi in perfetto equilibrio e dove il criterio di eco sistematicità deve essere in diretta conseguenza di quello della sostenibilità. Come già visto prima, una volta determinatosi e individuate queste "zone"(che possono essere anche piccoli elementi archeologi ma tra cui dovranno essere immessi di diritto tutte le tipologie di Parchi, le Comunità Montane ed altri enti come Musei ed Ecomusei e qualunque altra struttura, pubblica o privata, sia a carattere artistico-storico-culturale che ambientale paesaggistico), esse dovranno essere riconoscibili sia nei P.R.G., sia nel P.R.T.(Piano regolatore del Turismo). In quest'ultimo di nuova introduzione dovranno, al fine della valorizzazione di quello "specifico sistema turistico", essere previsti:
2a. Le aree pubbliche e private definite a valore turistico con i sistemi-strutture dell'indotto;
2b. Le norme di tutela e protezione di questi siti (provenienti dalle norme europee e di P.R.G. o di regolamento comunale) che comunque dovranno prevedere fasce di rispetto, divieto di costruzione nelle aree "protette e da proteggere" o se, strettamente legate all'attività, strutture completamente ecologiche e smontabili ivi compresa l'energia, come già recita la normativa paesistica per le aree incluse nei P.T.P.. Nessun condono edilizio potrà essere rilasciato all'interno delle aree stesse.
2c. La costruzione di eventuali strutture ricettive e di servizio se, non subordinate ad aree già "urbanisticamente" definite e concluse territorialmente di cui al punto precedente e successivi, o al recupero di edifici esistenti pubblici e privati, con modalità che si chiariranno anch'esse più avanti, dovrà essere allocata su aree da definirsi in sede di strumento attuativo, fermo restando il disposto che tali nuove aree, dovranno essere parte integrante dell'evoluzione della città e non "parti" a decantazione. Inoltre, tali nuove aree dovranno essere in diretto contatto con le aree di produzione di prodotti per il turismo e/o con le scuole specifiche (là dove esistenti o in essere o di prospetto futuro). Si fa largo qui il concetto di Turismo Responsabile, quale latore di quel processo di sviluppo economico che il turismo, in entrata-uscita, riesce a creare, come quel percorso che porti alla valorizzazione dei territori nei loro aspetti socio-culturali, vissuti dal turista e non solo "veduti(molte sono le attività che propongono turismo responsabile con costi molto inferiori rispetto a tutti alle altre tipologie).
2d. Le reti di comunicazione veicolare/ferroviaria/aerea dovranno anch'esse rientrare nel P.R.T., in quanto dovrà essere inscindibile il binomio, tracciabilità del "bene del turismo" e il suo consumo, se le linee di comunicazione renderanno subito fruibile, e "a portata di mano", la percorrenza e la destinazione, da qualsiasi parte del mondo si parta. Per addivenire ad una corretta dimensione delle "comunicazioni" dovrà prevedersi dapprima a)un'analisi delle attuali vie di comunicazione; una successiva b) che ne evidenzi vizi e virtù con prognosi riservata ad indicatori specifici, e a cui si rimanda per ulteriori studi; e, se necessitasse una fase c) di diagnosi, a seguito del valore degli indicatori, per il miglioramento della situazione logistica. (l'esempio più classico, lo IUAV di Venezia implica che la difficoltà delle vie di comunicazioni per/da Tivoli, non incentiva il turista ad andare a Tivoli con le conseguenze che potete immaginare).
2e. [Dino Caliman] Al fine della valorizzazione verranno classificati tutti i filmati, interviste, guide, foto, testi e letteratura turistica locale e nazionale, proposti sul web in maniera articolata e ragionata secondo i territori o nazionale se riguarda elementi/aree di valore assoluto e riprodotti su sito specifico a cura del MINISTERO del TURISMO [da ripristinare] e consentirne un adeguata catalogazione che assumerà il nome di OPAC MdT (ministero del turismo). [Angelo Vernice] Inoltre le componenti esterne private della Legge 135/01 verranno integrate dalla SGI(Società Geografica Italiana onlus) e dalla NGI (National Geographic) al fine di una maggiore valorizzazione e pubblicizzazione.
[Natale Capodiferro] L’altro binario è la Cultura e la formazione di personale addetto specifico sul territorio nazionale o locale.
Riguardo all'occupazione e alla professionalià che gira intoeno alla cultura, oggi la legge 97/2013, di recepimento della normativa europea Eu Pilot 4277/12/Mark, per violazione degli obblighi imposti dalla direttiva servizi 2006/123/Ce, all’articolo 3, commi 1 e 2, disciplina, la professione di guida turistica secondo due grandi categorie: Guide generiche, ammesse su tutto il territorio nazionale ed europeo ad esclusione di 2540 siti (istituiti con decretazione nel DPR del 13/12/ 1995) ; Guida specializzata, ammesse su tutto il territorio nazionale ed europeo. Rendendosi necessaria una migliore specifica di tali professionalità si riprende ex novo l'art. 11 della Legge Quadro per il Turismo N° 217 del 1983, oggi annullata, per aggiungervi le modifiche prospettate dalla legislazione europea, poichè in questo caso l'articolo disciplina abbastanza fedelmente la serie di operatori, ma non li disciplina: [ Art. 11 ex lege 217/83 . Attività professionali.
Le regioni[Stato] accertano i requisiti per l'esercizio delle professioni di guida turistica, interprete turistico, accompagnatore turistico o corriere, organizzatore professionale di congressi, istruttore nautico, maestro di sci, guida alpina, aspirante guida alpina o portatore alpino, guida speleologica, animatore turistico ed ogni altra professione attinente al turismo.
È guida turistica chi, per professione, accompagna persone singole o gruppi di persone nelle visite ad opere d'arte, a musei, a gallerie, a scavi archeologici, illustrando le attrattive storiche, artistiche, monumentali, paesaggistiche e naturali.
È interprete turistico chi, per professione, presta la propria opera di traduzione nell'assistenza a turisti stranieri.
È accompagnatore turistico o corriere chi, per professione, accompagna persone singole o gruppi di persone nei viaggi attraverso il territorio nazionale o all'estero; fornisce elementi significativi e notizie di interesse turistico sulle zone di transito al di fuori dell'ambito di competenza delle guide, quale individuato dal presente articolo.
È organizzatore congressuale chi per professione svolge la propria opera nella organizzazione di iniziative, simposi o manifestazioni congressuali.
È istruttore nautico chi, per professione, insegna a persone singole o gruppi di persone la pratica del nuoto o di attività nautiche.
È maestro di sci chi, per professione, insegna a persone singole o a gruppi di persone la pratica dello sci.
È guida alpina chi, per professione, accompagna singole persone o gruppi di persone in scalate o gite in alta montagna.
È aspirante guida alpina o portatore alpino chi, per professione, accompagna singole persone o gruppi di persone in ascensioni di difficoltà non superiore al terzo grado; in ascensioni superiori può fungere da capo cordata solo se assieme a guida alpina.
È guida speleologica chi, per professione accompagna persone singole o gruppi di persone nella esplorazione di grotte e cavità naturali.
È animatore turistico chi, per professione, organizza il tempo libero di gruppi di turisti con attività ricreative, sportive, culturali.
In particolare, le regioni[ Stato] dovranno accertare per le guide turistiche, oltre all'esatta conoscenza di una o più lingue straniere, una conoscenza approfondita delle opere d'arte, dei monumenti, dei beni archeologici, delle bellezze naturali, o comunque delle risorse ambientali della località in cui dovrà essere esercitata la professione; per i corrieri adeguate conoscenze in materia di geografia turistica, nonché dei regolamenti per le comunicazioni ed i trasporti e sull'organizzazione turistica; per i maestri di sci, guide alpine e speleologiche, istruttori di alpinismo e di sci alpino, adeguate capacità professionali in sede tecnico-operativa accertate alla stregua dei criteri didattici elaborati per i vari gradi di professionalità dai competenti enti ed associazioni nazionali; per gli organizzatori congressuali la conoscenza di due lingue straniere ed un comprovato tirocinio nelle attività congressuali a carattere nazionale ed internazionale.
[Per l'esercizio delle suddette professioni i cittadini di Stati membri delle Comunità europee sono equiparati ai cittadini italiani. variato dalla nuova Legge Quadro 135/2001]
Spetta altresì alle leggi regionali[ Statali] di disciplinare l'attività non professionale di coloro che svolgono le attività di cui ai commi precedenti a favore dei soci ed assistiti degli enti ed organismi di carattere associativo di cui all'articolo [10 si veda art. della L. 135/2001] che operano nel settore del turismo e del tempo libero.
per il momento si stanno trasferendo di nuovo tutte le competenze allo stato ma è chiaro che per poter far questo deve oggi essere modificato il Titolo V con legge costituzionale

La Pianificazione del turismo(anche e soprattutto in ottica europea)