MOBILITIAMOCI CONTRO LE 36 ORE: E’ ORA CHE LA SMETTANO CON LA SCUOLA


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E CHE IL M5S SI FACCIA SENTIRE
In tutta Italia ci si sta apprestando ad una lotta senza fine per le 36 ore. Anche il M5S si è unito in Liguria, in coordinamento, con i Cobas per denunciare, ancora una volta, lo straniamento verso i veri problemi della scuola e la risoluzione sono economica del comparto scuola da parte di BPerché di questo si tratta: metodica scelta di riduzione di finanziamenti e degli ingressi di nuovi docenti ai danni della cultura e della professionalizzazione dei nostri ragazzi.
No! non vi fate ingannare, il problema non sono le 36 ore, un insegnante potrebbe farne anche di più, ma risparmiare su supplenze, coordinamenti ed altre figure chiave del processo formativo o a progetto delegittima i contratti nazionali(fermi da 4 anni e senza possibilità di risoluzione pregressa del dovuto maturato, misura nata ad unicum e divenuta strutturale a quanto è dato vedere). Infatti, già da contratto un insegnante è impegnato parte a scuola, lezioni curriculari, e parte a casa, organizzazione della didattica e allineamento ai compiti dipartimentali, correzioni compiti/tests/controllo-verifica progetti curriculari/per chi come me lavora anche con il web-lezioni, e-learning, correzioni varie; infatti, in moltissime scuole, già da oggi, le supplenze vengono evitate direttamente e contro legge ( è successo a me direttamente una notevolissima quantità di volte di vedermi obbligato in classe 5/6 alunni di altra classe disattendendo le semplici procedure di sicurezza e agibilità e salubrità che dovrebbero instaurarsi in un aula con circa 2 Mq ad Alunno e le distanze dalle finestre/porte); infatti le scuole(gran parte) non hanno neanche i pc(o sono vetusti) per noi docenti ed alcune che non hanno il wifi( o alla cui scuola è stato staccato per mancanza di fondi) inducendo nelle proprie spese private le utenze di enel/gas/acqua/cibo(pensate ai buoni pasto per i ministeriali che i docenti non hanno)/internet ed altro ancora; infatti già da sempre gli insegnanti devono dare la possibilità ai familiari/genitori della verifica dei loro figli, ogni settimana in genere un ora, ma ciò non è prestabilito ne normato per cui dovrebbe essere sempre a disposizione(ma come?, quando? Se è in classe? Forse a casa? Forse a scuola? Sì ma come , ma dove e con quali mezzi?), e deve rendersi libero per quei ragazzi che sono insufficienti, i BES e i Diversamente abili(come se ne avesse le competenze), e, se coordinatore, informare quasi metodicamente le famiglie dell’andamento didattico e delle assenze registrate e comunicare, qualche volta in modo freddo non ammissioni e giudizi sospesi .
Questo a loro( e non è tutto) Non Basta. Questa è la scuola “veramente tuttologa”(nel senso più generico che esiste) che Vogliono! Una scuola che ne esce sempre di più spersonalizzata nella professione specifica di ogni insegnante e tanto da fargli fare altro e non poter dedicare “tempo” al proprio aggiornamento che sarà poi appannaggio degli alunni. Perché perdersi nei meandri e dare tutte le responsabilità a “donne/uomini” che hanno concorso per una classe di concorso? Perché trasformare un docente in un dipendente pubblico(magari! prendono più soldi-senza laurea- ed hanno incentivazioni sia di profitto, per ogni pratica evasa(uffici tecnici soprattutto), sia per la loro salute-terme e vacanze lavoro). Un docente si sente un “educatore” non un dipendente: questo è ciò che hanno voluto i sindacati e i politici trasformandoli in semplici tecnici dell’informazione: educatore ed informatore sono due cose diverse, però.
E questa nuova proposta va proprio in quest’ottica e, cioè rendere sempre più in valore “fisico-orario” l’operato dei docenti (in modo anche di screditarli rispetto alle altre categorie), invece che tentare un valore maggiore diretto in “qualitativo estemporaneo” e senza tempo alla cultura trasmessa, per riutilizzarla spendibile all’esterno: queste sono le differenze tra la scuola che loro vorrebbero che andasse e quella che dovrebbe essere.
Un docente vorrebbe fare il suo lavoro a scuola: ha bisogno di una stanza in cui accogliere studenti(per l’apprendimento e seguire costantemente i suoi alunni in progress) e familiari( a cui riferire dei vari andamenti), in cui impostare le sue lezioni teoriche, cartacee, digitali o altro che siano e potersi aggiornare costantemente nella didattica e nelle specificità della propria materia.
E che dire del personale ATA di cui si parla in altro Mu, qui, che dovrebbe solo sorvegliare e svolge lavori da facchinaggio per cui non è pagato. E degli insegnanti tecnico-pratico o degli assistenti da laboratorio, altra storia inventata dai sindacati(per favorire chi non ha la laurea ma che prende, allo stato attuale, lo stesso stipendio-o quasi di un insegnante) e che oggi paghiamo con le nostre tasche, praticamente nullafacenti(non per loro volontà).
Non mi dilungo poiché esco fuori dalla discussione principale che è quella di definire la “FUNZIONE DOCENTE” E LE ATTIVITA CHE LE COMPETONO, che nulla hanno che vedere con l’orario proposto che è solo fonte di discriminazione verso la categoria che è oggi, tra gli statali, quella più penalizzata.
MOBILITIAMOCI CONTRO LE 36 ORE: E’ ORA CHE LA SMETTANO CON LA SCUOLA E CHE IL M5S SI FACCIA SENTIRE
RIUSCIAMO A FAR QUALCOSA ANCHE NOI?
Perchè non interfacciarci, come in Liguria, con altri gruppi e creare Assemblee Cittadine, in qualsiasi comune, per aggiornare i cittadini del danno che stanno facendo ai loro figli?

MOBILITIAMOCI CONTRO LE 36 ORE: E’ ORA CHE LA SMETTANO CON LA SCUOLA