In questo appuntamento avremo il piacere di ospitare Freddy Pieters, un manager di spicco di Enfocus (Gent, Belgio), la cui profonda conoscenza non si limita al software, ma si estende fino alla storia editoriale del XVI secolo, in particolare all'opera di Lodovico Guicciardini (1521-1589).
Lodovico Guicciardini, celebre autore della "Descrittione di tutti i Paesi Bassi", ci ha lasciato un'opera fondamentale per comprendere il panorama economico, artistico e religioso dei Paesi Bassi del Cinquecento. Ma l'incontro con Pieters vi svelerà un aspetto ancora più intrigante: la meticolosità con cui venivano gestite le segnature (i blocchi di pagine che compongono un libro) ai tempi di Guicciardini.
Freddy Pieters ha avuto l'opportunità di analizzare gli scritti preparatori che Lodovico Guicciardini destinava allo stampatore. Immaginate la scena: indicazioni precise sulle sequenze delle pagine, l'ordine delle segnature e la loro corretta impaginazione, il tutto annotato manualmente. Un lavoro certosino, frutto di una pianificazione manuale estenuante e priva di margini d'errore. Ogni singola piegatura, ogni fascicolo doveva essere perfetto per evitare "cadute" o pagine fuori posto, che avrebbero compromesso l'intero volume.
Pensiamo alle difficoltà di allora: l'assenza di anteprime digitali, la necessità di calcolare con precisione ogni singola posizione di pagina sul grande foglio di stampa per la successiva piegatura, l'abilità artigianale richiesta ai compositori e ai rilegatori. Un errore significava rifare interi fogli, con costi e tempi enormi.
La precisione della Officina Plantiniana ad Anversa, la tipografia dove sono stampate la seconda e la terza edizione della Descrittione, è la testimonianza di un'epoca in cui l'accuratezza era un’arte.
Oggi, il contrasto è stridente. Grazie a software evoluti, l'imposizione delle pagine, la gestione delle segnature e il controllo pre-stampa sono processi automatizzati e rapidissimi. Un designer può vedere in tempo reale come le pagine si disporranno, controllare margini, abbondanze e refili con un click. Le "cadute" sono quasi un ricordo, sostituite da algoritmi che prevengono gli errori prima che la stampa abbia inizio.
L'incontro con Freddy Pieters non è solo un tuffo nel passato, ma anche una riflessione sul presente. Ci ha ricordato che, sebbene gli strumenti siano radicalmente cambiati, l'obiettivo rimane lo stesso: produrre opere stampate con la massima cura e precisione. La sfida di Guicciardini era manuale e intellettuale; quella odierna è ottimizzare processi e sfruttare al meglio la tecnologia per risultati impeccabili.