Daisy Lab Co-creare una sequenza di risultati e aiutare la Fattoria Verde Onlus


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ATTENZIONE!!! NOTA BENE!!! QUESTO WORKSHOP È INSERITO ALL'INTERNO DEL PROGRAMMA GOODERS (https://gooderscommunity.wixsite.com/gooders).
LA PRIORITÀ VERRÀ DATA A COLORO CHE HANNO FATTO UNA DONAZIONE ALLA FATTORIA VERDE ONLUS. LE DONAZIONI SI POSSONO FARE AL CONTO INTESTATO A "LA FATTORIA ONLUS" A QUESTO IBAN IT54D0501803200000012253167
GRAZIE A TUTTI VOI PER LE DONAZIONI!
Gestire uno workshop in un ambiente remoto è molto più complesso che dal vivo, la qualità di facilitazione deve essere pronta ad affrontare sfide come basso coinvolgimento, complicazioni con gli strumenti digitali, e puntualità e scetticismo.
Per questo il workshop in remoto va organizzato, preparato e facilitato in modo diverso se si vuole avere successo con team distribuiti. L’intera sequenza degli esercizi deve essere ristrutturata rispetto ad un workshop dal vivo. Bisogna fare in modo che tutti siano focalizzati e coinvolti e si riesca a realizzare un'efficace collaborazione in remoto. Per questo ci viene in aiuto la business agility, ovvero un framework iterativo fatto di piccoli passi immediatamente validati.
Il lavoro in remoto ha solo reso pressante quello che prima era
urgente
• Focus sui risultati e non sul processo
• Lasciare la decisione dove c’è l’informazione (Intent leadership)
• Garantire autonomia e dare autorità alle persone che lavorano in team multi skill e distribuiti (Purpose driven Engagement)
La chiave della riuscita è una sequenza di piccoli passi, cioè le microstrutture, esercizi che vengono svolti dai partecipanti in sequenza per raggiungere il goal del workshop, il beneficio finale che il team si porta a casa.
Nei nostri workshop utilizziamo diverse microstrutture, adatte a sviluppare il lavoro in remote working, in modo che messe in fila si capisca cosa significhi progettare un vero e proprio workshop remoto in funzione di un obiettivo finale di un reale team. Dalle liberating structures alle ricette quick & dirty del Design Sprint ad alcune microstrutture nuove di zecca. Microstrutture utili anche come archetipi da usare in eventuali prossimi workshop in presenza.
Oggi ne proveremo una estremamente semplice, ma che può gestire la complessità di un intero team all'interno di una organizzazione comunque complessa.
Immaginate di avere il vostro team in una riunione finalizzata allo sviluppo di un progetto. Il punto di partenza del Daisy Lab è cambiare il loro punto di vista. Invece di farli concentrare sul problema (e dopo sulla soluzione), invitate i partecipanti a concentrarsi individualmente sul risultato che vogliamo ottenere dal progetto: l'impatto, il reale beneficio del raggiungimento di tale risultato.
Da qui nasce il Daisy Lab, una microstruttura originale che, partendo dal risultato e andando a ritroso, attraverso 4 step consentirà al team di costruire insieme una linea temporale chiara e attuabile di ciò che è necessario realizzare per raggiungere il risultato condiviso. Oltre ad allineare il team sul progetto, il risultato della microstruttura può essere usato per allocare facilmente tra i membri del team i risultati intermedi, in modo da consentire un alto grado di autonomia nel modo in cui ciascuno raggiunge i propri risultati e di come ciascuno svolge la propria parte nell'ottenere il risultato condiviso.

Daisy Lab Co-creare una sequenza di risultati e aiutare la Fattoria Verde Onlus