Visit Exhibition Tarek Atoui: Improvisation in 10 days at Pirelli HangarBicocca

We’re heading to Pirelli HangarBicocca to visit the Tarek Atoui exhibition, "Improvisation in 10 Days"—an exploration of art, sound, and performance.

Admission to the exhibition is free and online reservation guarantees priority access in the selected time slot: https://my.pirellihangarbicocca.org/s/booking?language=it&campaign=7013Y000001yszuQAA

Google Maps link: https://g.co/kgs/Jw6XDNq

Known for his distinctive approach to music, Tarek Atoui (Beirut, Lebanon, 1980; lives and works in Paris) investigates the acoustic properties of elements such as water, air, stone, and bronze and the ways in which they absorb sound and return it with unexpected nuances. This process initiates forms of aggregation and curiosity in the visitors. The sonic environments created by the ensemble of the works present in the space suggest possible listening experiences and stimulate non-traditional learning processes.
After an education in music, Atoui began by exploring the properties of sound through performance, and later expanded his research into the spatiality of objects in relation to the artistic context. Throughout his career, he has collaborated with composers and artisans from various countries to invent and produce instruments with a strong sculptural imprint, combining a wide range of materials and skills. Using electronic devices and software, the artist reflects on contemporary social and political realities, revealing the importance of music and new technologies as dimensions of expression and identity. Educational values and social relations are constitutive aspects of Atoui’s practice, which often involves collaborations with various local communities and invites visitors to interact and experience his multi-sensory environments.
“Improvisation in 10 Days” is the title of Tarek Atoui’s exhibition. Borrowing a specific term from the lexicon of music, Atoui explores the potential of composition in space, bringing the material, sculptural, architectural and relational qualities of the works into dialogue with the immaterial nature of sound and its reverberation in bodies and things. Using the Shed as a large blank canvas, the artist rearranges and recomposes works from one of his previous exhibitions, starting from the identity of the space (a place of production) and the time coordinates (the days on which the artist will set up the exhibition) and using them to “improvise” movements, harmonies, and tunings to create a collective experience in a sonic environment. This is the first time that Atoui has conceived an exhibition as an actual device capable of evolving and materializing over time in a given situation, creating a dynamic relationship between space, instruments, and people. The true potential of the project lies in its “dynamic” status, in its openness to chance.
Tarek Atoui’s works are conceived as constantly evolving projects that change over time and adapt to the different contexts in which they are presented. The artist is often inspired by past works that are reimagined, resulting in a different poetic experience and sensibility with each reworking. His research always begins with an acoustic paradigm that is experimented with through activities such as workshops with local communities of artisans, researchers, or musicians, and then leads to the production of sculptures and installations that invite a meditative and multi-sensory approach. In his work, sound takes on material qualities and, in addition to being heard, it can be transmitted and perceived through vibration, mechanical stress on a surface, or tactile experience. The exhibition presents three bodies of work, harmoniously displayed in space and in dialogue with natural light.
The exhibition is accompanied by a monograph published by Marsilio Editori. Through a poetic visual narrative, the volume will present the exhibition at Pirelli HangarBicocca and the artist’s previous solo exhibitions at three international institutions: Kunsthaus Bregenz, S.M.A.K Gent (2024), and Institut d’art contemporain—Villeurbanne/Rhône-Alpes (2023). The book, designed by Goda Budvytyte, is the result of a collaboration between these four European institutions and will include a critical essay by curator Ute Meta Bauer that examines Atoui’s practice. In addition to the catalog, it will be realized a vinyl set featuring recordings of Atoui’s instruments activated by a number of international musicians, including Jad Atuoi, Nicolas Becker, Laure Boer, Gobu Drab, Susanna Gartmayer, Charbel Haber, Mazen Kerbaj, Eric La Casa, Boris Shershenkov, DJ Snif, and Ziúr.

Andremo al Pirelli HangarBicocca per visitare la mostra di Tarek Atoui, "Improvisation in 10 Days", un'esplorazione di arte, suono e performance.

L’ingresso è gratuito, e la prenotazione online garantisce accesso prioritario nella fascia oraria selezionata: https://my.pirellihangarbicocca.org/s/booking?language=it&campaign=7013Y000001yszuQAA

Link a Google Maps: https://g.co/kgs/Jw6XDNq

Conosciuto per il suo distintivo approccio alla musica, Tarek Atoui (Beirut, Libano, 1980; vive e lavora a Parigi) indaga le proprietà acustiche e le modalità con cui elementi quali acqua, aria, pietra e bronzo, assorbono il suono e lo restituiscono con sfumature inattese. Questo processo instaura dinamiche di aggregazione e curiosità nel visitatore. Gli ambienti sonori creati dall’insieme delle opere presenti nello spazio suggeriscono esperienze di ascolto e stimolano processi di apprendimento non tradizionali.
Dopo una formazione in ambito musicale, Atoui ha esplorato le proprietà del suono attraverso la performance e successivamente ha ampliato le sue ricerche sulla spazialità di un oggetto relazionandosi con il contesto artistico. Nella sua carriera ha lavorato con compositori e artigiani di diversi Paesi per l’invenzione e alla produzione di strumenti dalla forte impronta scultorea che combinano una vasta gamma di materiali e competenze. Utilizzando apparecchi elettronici e software, l’artista riflette sulle odierne realtà sociali e politiche, rivelando come la musica e le nuove tecnologie costituiscano importanti aspetti dell’espressione e dell’identità. La valenza educativa e i rapporti sociali sono aspetti costitutivi della pratica di Atoui, che spesso collabora con diverse comunità locali e invita il visitatore a interagire e a sperimentare i suoi ambienti multisensoriali.
“Improvisation in 10 Days” è il titolo della mostra di Tarek Atoui. Attingendo da un termine specifico del linguaggio musicale, Atoui esplora le potenzialità compositive in uno spazio, mettendo in dialogo le connotazioni materiali, scultoree, architettoniche e relazionali delle opere con la natura immateriale dei suoni e i loro riverberi nei corpi e nelle cose. Usando lo Shed come una grande tela bianca, l’artista disgrega e ricompone le opere appartenenti a una sua mostra precedente, e abbracciando l’identità dello spazio (un luogo di produzione) e le specifiche temporali (i giorni di allestimento) “improvvisa” movimenti, armonie e sintonizzazioni per creare un’esperienza collettiva e un ambiente sonoro. È la prima volta che Atoui concepisce una mostra come un vero e proprio dispositivo capace di evolversi e materializzarsi nel tempo in una certa situazione, innescando una relazione dinamica tra lo spazio, gli strumenti e le persone. Il vero potenziale del progetto giace proprio nel suo stato “dinamico”, nella sua apertura al mutamento.
I lavori di Tarek Atoui sono concepiti come progetti in continua evoluzione che cambiano nel tempo e si adattano ai diversi contesti in cui vengono presentati. L’artista spesso prende ispirazione da lavori passati che vengono reimmaginati, creando ogni volta un’esperienza poetica e una sensibilità differente. La sua ricerca inizia sempre con un paradigma acustico, sperimentato per esempio attraverso workshop con comunità locali di artigiani, ricercatori o musicisti, per poi arrivare a una produzione scultorea e installativa che invita a un approccio meditativo e plurisensoriale. Nel suo lavoro, infatti, il suono assume connotati materici, e oltre all’ascolto, questo può essere tramesso e percepito tramite la vibrazione, la sollecitazione meccanica di una superficie o l’esperienza tattile. La mostra presenta tre corpus di lavori esposti armoniosamente nello spazio e in dialogo con la luce naturale.
La mostra sarà accompagnata da una monografia pubblicata da Marsilio Editori. Il volume racconterà, attraverso una poetica narrazione visiva, la mostra di Pirelli HangarBicocca e le precedenti personali dell’artista esposte in tre istituzioni internazionali: Kunsthaus Bregenz, S.M.A.K Ghent (2024), Institute Institut d’art contemporain – Villeurbanne/Rhône-Alpes (2023). Disegnato da Goda Budvytyte, il libro è il risultato di una collaborazione tra le quattro istituzioni europee e includerà un saggio critico della curatrice Ute Meta Bauer che ripercorrerà la pratica di Atoui. Insieme al catalogo verrà realizzato un set di vinili che raccoglierà le registrazioni delle attivazioni degli strumenti di Atoui da parte di diversi musicisti internazionali, tra cui Jad Atuoi, Nicolas Becker, Laure Boer, Gobu Drab, Susanna Gartmayer, Charbel Haber, Mazen Kerbaj, Eric La Casa, Boris Shershenkov, DJ Snif e Ziúr.